Il viaggiatore che percorre la E45 da Perugia a Terni o viceversa, giunto a metà strada si trova ad incontrare un paesaggio che via via diventa sempre più soave: le colline si addolciscono, le macchie di colori dai toni pastello si evidenziano; i monti, il Martano da un lato e il Peglia dall'altro, delimitano un orizzonte che non supera i mille metri d'altitudine. Siamo nel cuore dell'Umbria. Qui il Tevere percorre sinuoso la vallata, sui colli si scorgono gli antichi borghi medievali che un tempo furono eretti a guardia del territorio circostante. Il viaggiatore che arriva in questa parte dell'Umbria, richiamato dalle sue più famose località, scorge paesaggi di quiete tra le svariate tonalità di verde che la natura offre: dalla campagna rigogliosamente coltivata, oggi con mezzi moderni ma sempre nella tradizione contadina della gente umbra, ai boschi che adombrano i colli circostanti.
Nel 1568 Cipriano Piccolpasso, architetto e pittore, soggiornando a Todi e Monte Castello di Vibio sosteneva che qui si viveva la vita ideale, la migliore che ci fosse perché l'aria era pulita e salubre e che qui la gente viveva anco cento anni e più e che gli hommini di 80 anni paiono averne appena 35.
Il paese non è situato in una direttrice di traffico e per arrivarci occorre aver già scelto consapevolmente di andare a Monte Castello di Vibio; perché, per la sua particolare dislocazione sulla sommità di un colle a 422 m. slm, la strada termina proprio là, dove s'incontrano le mura medievali dell'antica roccaforte.
Qui, dove si scorge un panorama unico sulle dolci colline umbre, tra antiche sensazioni nell'ammirare il fiume Tevere che scorre giù a valle, tra la cordialità della gente, che ora si sta abituando ai volti nuovi di chi ha scoperto i pregi di questo paese, ci sono testimonianze d'arte, cultura e le bellezze della natura: sapori e profumi che questa terra offre. Qui la vita scorre in totale assenza d'elementi stressòri. E questa situazione naturalistica a tutt'oggi è rimasta ancora ben conservata, tanta e vero che a Monte Castello di Vibio la vacanza può essere definita una "vacanza natura antistress". Ci si rigenera e si prende contatto con se stessi, così come faceva San Francesco quando si ritirava nei luoghi della sua terra d'Umbria.
L'aspetto più rilevante dal punto di vista monumentale del paese è certamente rappresentato dalla sua struttura urbanistica, che riproduce abbastanza fedelmente quella di un castrum medievale che, visto dall'alto, è fatto a forma di cuore. Uno sguardo all'antica Porta di Maggio con la torre merlata posta a sentinella sulla vallata verso Todi, da cui un tempo Monte Castello si difendeva per le continue incursioni della città Tuderte. E tra le curiosità che la storia ci narra c'è la vicenda in cui i Montecastellesi nel 1565 - esempio questo di notevole abilità politica-, pur di restare sotto il diretto dominio del Pontefice anziché con la vicina Todi, furono disposti a pagare alla Camera Apostolica la somma di ventitremila fiorini, esattamente la medesima cifra che la città Tuderte aveva già versato allo stesso governo della Chiesa! Nel centro storico, vi è la chiesa di Santa Illuminata, dove si venera un crocifisso ligneo del 1400.; la Torre campanaria, eretta nel 1850 nel luogo in cui sorgeva l'antica chiesa di S. Rocco; Piazza V. Emanuele II con la sua terrazza dove si può ammirare l'ampio panorama a sud dell'Umbria fino a scorgere i monti del Lazio e dell'Abruzzo. Sulla stessa piazza insiste la chiesa parrocchiale dei S.S. Filippo e Giacomo del XVIII sec. e un pozzo-cisterna del XVI sec. recentemente restaurato. Girando per le caratteristiche vie di Monte Castello si possono notare le porte del morto (di epoca medievale); sono situate sempre accanto alla porta principale, erano sempre murate, non arrivavano al livello stradale e erano aperte soltanto nell'occasione dell'uscita dalla casa della bara col morto.
Alcune strutture nel comune di Monte Castello di Vibio:
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Frazioni di Monte Castello di Vibio: Doglio, Madonna del Piano
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Questo splendido territorio è ancora oggi in grado di mantenere in vita un'ospitalità antica, fatta di accoglienza quasi familiare e di... ottime colazioni tipiche!